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Immobilizzatore per auto: cos'è, a cosa serve e come funziona
L’immobilizer auto, anche noto come immobilizzatore elettrico dell’auto, è un dispositivo di antifurto elettronico capace di collegarsi con la centralina dell’auto e con il motorino d’avviamento. Questo sistema è in grado di bloccare l’accensione del veicolo nel caso che il codice elettronico presente nella chiave non venga riconosciuto dalla centralina.
Il dispositivo funziona attraverso un procedimento di accoppiamento induttivo, alla cui base sta un principio abbastanza semplice. La chiave per aprire l’automobile è dotata di un trasponder, nella cui memoria si trova un codice elettronico. Questo codice viene trasmesso dall’antenna della chiave all’antenna del blocchetto di accensione, la quale a sua volta lo fa arrivare alla centralina dell’auto per un verifica. Se il codice viene riconosciuto come errato dalla centralina, l’accesso ed il sistema di accensione della macchina vengono automaticamente bloccati.
Al riguardo va anche detto che il blocco dell’automobile può avvenire anche in virtù di un malfunzionamento della chiave, causato ad esempio da una caduta che ha danneggiato l’antenna, che in tal modo non sarà in grado di trasmettere il segnale. Quella dell’immobilizer è senza dubbio una tecnologia avanzata, ma anche per molti versi delicata, in quanto questi dispositivi vanno sempre maneggiati con cura.
Vendita effettuata da AUTODOC Vendita effettuata da AUTODOC Vendita effettuata da AUTODOC Vendita effettuata da AUTODOC Vendita effettuata da AUTODOC
MAGNETI MARELLI Motorino avviamento
12V, 0,8KW
MAGNETI MARELLI Candela accensione
M12 x 1.25, Apertura chiave: 16 mm
MAGNETI MARELLI Batteria
12V 74Ah 680A senza manutenzione, senza indicatore livello liquido, con maniglie
MAGNETI MARELLI Batteria
12V 100Ah 900A senza manutenzione, senza indicatore livello liquido, con maniglie
MAGNETI MARELLI Batteria
12V 62Ah 540A senza manutenzione, senza indicatore livello liquido, con maniglie
Sul mercato esistono diverse tipologie di immobilizer, delle quali le tre più diffuse sono le seguenti:
- Immobilizer a codice elettronico fisso, che resta lo stesso ad ogni accensione dell’auto. Questo è anche quello di più vecchia data.
- Immobilizer a codice elettronico variabile, anche chiamato immobilizer rolling code, in cui il codice cambia ogni qualvolta il veicolo venga avviato nuovamente.
- Immobilizer con codice elettronico criptato, anche chiamato immobilizer crypto, in grado di comunicare con la centralina dell’auto attraverso una radiofrequenza protetta.
L’immobilizer rappresenta senza dubbio un notevole passo avanti in materia di sicurezza dell’auto. L’accesso alla macchina viene bloccato ed anche se un ladro riuscisse ad entrarvi, non sarebbe più in grado come prima di avviare la vettura, semplicemente collegando tra loro i fili situati sotto al volante, in quanto il sistema centralizzato della macchina non ne permetterebbe l’accensione. Per molti versi questo sistema di sicurezza può essere paragonato a quello che regola l’accensione di uno smartphone o di un laptop attraverso l’inserimento di una password: se la password è errata lo smartphone ed il laptop non si attivano, negando l’accesso.
Alcuni dettagli sulla sicurezza e la storia dell’immobilizer
L’immobilizer si è in pochi anni imposto come uno dei sistemi antifurto più diffusi nel settore automobilistico, presente anche in city car come la Fiat 500 o la Fiat Panda. Pur essendo un sistema molto efficiente, la sicurezza purtroppo non è assicurata al 100%, dal momento che dei ladri con delle approfondite conoscenze in campo elettronico ed informatico potrebbero essere in grado di decodificare ed azzerare il codice. Ironicamente, sul web, si trovano dei tutorial su come azzerare o decodificare il dispositivo (questo soprattutto per i modelli Fiat). Tali tutorial non sono certo stati creati per incoraggiare i furti, ma piuttosto per aiutare quei proprietari che hanno problemi con l’immobilizer, dal momento che l’azzeramento del codice rappresenta uno dei metodi più efficaci per risolvere problemi di malfunzionamento del sistema. Un malfunzionamento analogo all’immobilizer è stato riscontrato ad esempio anche nei modelli Ford. In casi come questi, evitando pericolose improvvisazioni, la soluzione migliore è quella di rivolgersi al concessionario o ad un’officina specializzata nella duplicazione delle chiavi auto. A riguardo possiamo anche ricordare quanto accadde nel 2013, quando la Volkswagen, adducendo motivi di sicurezza, riuscì ad ottenere da un tribunale il blocco della pubblicazione di uno studio, condotto presso l’Università di Birmingham, inerente ad un ipotetico “bug” del sistema di cifratura della casa automobilistica, chiamato Megamos Crypto
A seconda del modello possono anche variare le modalità di funzionamento dell’immobilizer. Nelle BMW, dove questo sistema viene indicato con l’acronimo EWS, l’immobilizer funziona in senso bidirezionale con la centralina dell’auto attraverso due differenti codici di accesso. In altre parole, nella chiave di avviamento si trova memorizzato un codice fisso ed un altro variabile, che si modifica ad ogni nuovo avviamento. Quando l’auto viene accesa, l’immobilizer verifica prima il codice fisso e, se esatto, fa poi richiesta di quello variabile. Se entrambi i codici vengono riconosciuti come esatti, la centralina di bordo permette l’avvio dell’automobile. La chiave col telecomando integrato e l’antenna che si trova nel bloccasterzo sono responsabili per la trasmissione dei dati. Sulle vetture della Mercedes si trova installato un immobilizer funzionante secondo lo stesso principio.
Ricostruendo la storia del dispositivo, sappiamo che venne creato e brevettato nel 1919 da George Evans ed Edward Bilkenbuel. All’epoca si componeva di una griglia di interruttori a doppio contatto, che, a seconda delle impostazioni, aveva il compito di trasmettere la corrente elettrica alle candele del motore auto, di bloccare l’avvio del motore e di attivare il clacson. Negli anni 90 iniziò la grande diffusione di questi accessori e la Honda fu la prima grande casa automobilistica ad introdurre nei suoi veicoli di serie questa nuova tecnologia. Nel settembre del 2007 la società Transport Canada rese obbligatoria l’installazione di questo dispositivo in tutti i veicoli (camion ed automobili) prodotti in Canada. Tuttavia, già nel 1988, alcuni Paesi europei come Germania, Gran Bretagna e Finlandia avevano già introdotto l’immobilizer come obbligatorio.
Uno studio apparso nel 2015 nell’Economic Journal ha evidenziato che tra il 1995 ed il 2008 i furti d’auto grazie a questo dispositivo si sono ridotti del 40%, relativamente alla Gran Bretagna. In effetti, come anche statistiche più recenti mostrano, questo accessorio, seppur non perfetto, è riuscito a rendere la vita dei ladri d’auto molto più difficile.
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MAGNETI MARELLI Candela accensione
M12 x 1.25, Apertura chiave: 16 mm
MAGNETI MARELLI Candela accensione
M12 x 1.25, Apertura chiave: 16 mm
MAGNETI MARELLI Batteria
12V 50Ah 450A senza manutenzione, senza indicatore livello liquido, con maniglie
VALEO Motorino avviamento
12V, 1,1KW, NO, L 75, Ø 68 mm
BOSCH Motorino avviamento
12V, 1,2KW, N° denti: 9, 30,30h,50, rechts, Ø 76,2 mm
Alcuni consigli pratici quando si utilizza l'immobilizzatore
- Come tutti i dispositivi, anche l’immobilizer è soggetto a malfunzionamenti, il cui esito più evidente è il blocco della vettura e l’impossibilità d’avviarla. In tale evenienza si dovrebbe procedere come segue:
- Controllare che la chiave non abbia problemi di alimentazione. In questo caso basta semplicemente cambiare la batteria per auto.
- Se il problema persiste, si potrebbe provare ad aprire l’auto avvalendosi dell’ausilio della chiave di scorta.
- Se questo stratagemma non dovesse funzionare, l’unica soluzione ragionevole è quella di rivolgersi ad un’officina specializzata, dove tecnici qualificati saranno in grado di eliminare il problema, ripristinando la funzionalità del
- dispositivo. Nel caso estremo, occorrerà sostituire la chiave malfunzionante con una nuova presso il proprio concessionario o un centro autorizzato.
Le cause più comuni di malfunzionamento sono:
- Guasto al microchip del transponder.
- Problema al software della centralina elettronica di controllo.
- Guasto all’antenna del blocco di accensione.
Alcuni dettagli sulla sicurezza e la storia dell’immobilizer
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