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Pistoni del portellone dell'auto: funzioni, malfunzionamenti e sostituzione
L’apertura e la chiusura del bagagliaio sono operazioni facilitate da ausili pneumatici in moltissime auto. Gli ammortizzatori bagagliaio servono a evitare che lo spostamento del baule sia troppo brusco, creando danni alle cerniere.
In molte auto l’apertura e la chiusura sono elettrificate e avvengono senza bisogno di usare le mani. Vedremo quali sono i possibili guasti o malfunzionamenti dei molle a gas per portellone, come fare per intervenire, quando è il caso di rigenerare o di sostituire.
Come funziona l’apertura pneumatica pistoni del portellone dell'auto
La funzione dei pistoncini del portellone è quella di rallentare il movimento di apertura e chiusura. Si tratta di veri e propri ammortizzatori monotubo o bitubo. L’apertura del baule viene rallentata per evitare che raggiunga il fine corsa con troppa forza, guastando le cerniere.
La chiusura viene rallentata per evitare danni alle superfici che combaciano col resto della carrozzeria e alla serratura. La struttura dei pistoncini portellone è la stessa degli ammortizzatori auto, ma più in piccolo. Ne possiamo trovare uno laterale o due, uno per lato.
Come ogni ammortizzatore, anche i pistoncini vanno caricati all’inizio e tendono a scaricarsi col tempo. Ma il problema pneumatico può non essere l’unico che si presenta, e che può portare alla sostituzione pistoncini portellone. Vediamo che altro può succedere.
Quali sono i problemi dei pistoncini del portellone
Gli ammortizzatori del baule sono organi pneumatici meccanici di dimensioni ridotte e a volte risentono di piccoli difetti in fase di produzione o di montaggio, specialmente se si tratta di pezzi sostitutivo. Le componenti del pezzo sono: pistone, cilindro a pressione, giunti sferici, elementi di fissaggio.
I giunti sferici consentono il movimento di estensione del pistone pur cambiando la posizione relativa rispetto al coperchio del baule. In particolare, sono proprio giunti sferici e clip di montaggio che possono fare rumori strani se non sono di ottima qualità.
Inoltre, il gas compresso all’interno del cilindro viene contenuto grazie a delle anelli o guarnizioni di tenuta. Se queste non combaciano perfettamente, si crea una perdita che andrà a scaricare il meccanismo anzitempo, rendendolo inefficace.
Se l’ammortizzatore si scarica, il baule diventa duro da aprire e chiudere. Inoltre, se ci sono infiltrazioni di polvere o contaminanti, i giunti sferici potrebbero danneggiarsi e a quel punto non basterà sostituire le guarnizioni e ricaricare il cilindro: converrà sostituire il pezzo.
Manutenzione ordinaria e straordinaria degli ammortizzatori dei pistoncini del portellone
Tutti gli ammortizzatori, anche se non si guastano, tendono a scaricarsi e dopo un ciclo di servizio vanno rigenerati. Nel frattempo, si può approfittare per fare una piccola manutenzione anche al resto del meccanismo.
Dobbiamo procedere a smontare il pezzo, quindi apriamo il baule e lo sosteniamo con un metodo alternativo, ad esempio con un manico di scopa. Con un cacciavite si sollevano e si ruotano gli elementi di fissaggio per poter estrarre il pezzo di lato.
I giunti sferici vanno lubrificati, si può usare uno grasso spray. Il supporto si ingrassa prima di rimontare. Questa è la manutenzione ordinaria. Quando il pistone si scarica, invece, dovremo procedere a una manutenzione straordinaria. Vediamo come rigenerare i pistoni del portellone auto.
Sempre a pezzo smontato, si collega a una bombola del gas contenuto e si procede a ricaricare col gas sotto pressione. È un’operazione delicata ma non impossibile, se si dispone di un kit di rigenerazione.
È consigliabile effettuare prima la riparazione delle guarnizioni, se c’è stata una perdita. Lo stesso vale per l’ingrassatura dei giunti e dei supporti, in modo che il pezzo, una volta rigenerato, sia pronto al montaggio. Acquistare pezzi rigenerati può far risparmiare molto nella sostituzione degli ammortizzatori.
Conclusione
Come ogni ammortizzatore, anche il sistema cilindro-pistone del portellone auto va sottoposto a manutenzione e rigenerato a fine ciclo, se non è danneggiato. la ricarica è un’operazione semplice, con una bombola e un minimo di manualità.
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