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Filtro abitacolo: meglio un filtro antipolline o un filtro ai carboni attivi?
Il filtro antipolline ha un impatto diretto sulla qualità dell’aria che respiriamo mentre viaggiamo in macchina. Nonostante lo sforzo continuo di migliorare le emissioni nell’atmosfera, respirare in strada non è ancora molto salutare. Ecco perché è importante scegliere il filtro antipolline per auto più adatto alle proprie esigenze.
Vedremo meglio le funzioni del filtro abitacolo, le differenze tra quelli standard e quelli a carbone attivo, quali sono meglio e perché nelle varie situazioni, i costi e le sostituzioni del caso, nel dettaglio, per aiutarti a scegliere.
Filtro abitacolo e codice della strada
Quando parliamo di filtro antipolline o carbone attivo, facciamo riferimento agli standard compresi dalla norma europea 779/2018, integrata poi nello standard internazionale ISO16890. Sia pure non si tratta di standard obbligatori per il settore automobilistico, sono vincolanti per quanto riguarda le terminologie.
Come tutti i prodotti pulizia auto interni, anche il filtro antipolline auto ha un impatto diretto sulla salute. La classificazione ISO dipende dalle qualità filtranti dei materiali utilizzati, che naturalmente poi tendono a degradare con l’utilizzo, come per ogni altro filtro.
La capacità filtrante viene misurata in base alla grandezza delle particelle intercettate, che secondo lo standard ISO16890 deve essere di 0,4 micron (laddove un capello ha uno spessore medio di 50-60 micron). Si tratta quindi di microparticelle.
Ogni filtro abitacolo a carboni attivi o no è dotato anche di una carica elettrostatica, che attira meglio le particelle. Anche questa tende a degradarsi, e l’annullamento della carica rientra nei parametri di certificazione. Questa usura, insieme all’utilizzo e alle particelle intrappolate, impatta sulla durata di servizio e sui tempi di pulizia e manutenzione, o sostituzione.
Filtro abitacolo: cosa c’entra il carbone attivo?
A differenza di un filtro standard, che di solito è di colore bianco, un filtro abitacolo a carboni attivi è di colore nerastro e funziona in modo leggermente diverso. vediamo quali sono le principali differenze.
I filtri classici sono composti da materiali plastici (poliestere) che calibrano la ritenzione delle particelle (PM10-PM2,5) con una resistenza minima al flusso d’aria. Da notare che il materiale sintetico ha un vantaggio: non consente la formazione di muffe o l’accumulo di batteri.
in un filtro a carboni attivi, oltre al materiale sintetico di base, sono inseriti granuli di carbone, che sono molto efficaci contro le tracce di idrocarburi gassosi. Ogni grammo di carbone, grazie alla conformazione interna, offre un equivalente di 1000-2000 metri quadri di superficie assorbente standard.
Ecco perché un filtro abitacolo Fiat 500 o di altro modello può mantenere l’aria sana a lungo. In particolare, nello scegliere tra filtro abitacolo a carboni attivi o antipolline bisogna tenere conto delle circostanze in cui si usa la macchina.
Come scegliere il filtro più adatto?
In alcuni elettrodomestici, come nell’aria condizionata, negli aspirapolvere o nei deumidificatori, è possibile scegliere un prodotto ancor più filtrante, il filtro Hepa (dall’inglese High Efficiency Particulate Air filter, cioè “filtro aria particolato ad alta efficienza”). Si tratta di filtri molto più densi, che abbattono quasi completamente le particelle, ma trattengono di più il flusso dell’aria.
Non sempre però è possibile inserire un filtro Hepa nell’impianto di aerazione di una macchina. Allora, è meglio un filtro antipolline o carboni attivi? Bisogna distinguere la regione e l’utilizzo della macchina.
Se si viaggia spesso in città, dove i concentrati di gas esausti sono maggiori e c’è più inquinamento, preferire un filtro antipolline a carboni attivi ci consente di eliminare ogni idrocarburo sospeso e di abbattere l’inquinamento. Dovremo comunque cambiare regolarmente il filtro, quindi non temiamo la formazione di muffe nel tempo.
Se invece usiamo la macchina in campagna o in zone più pulite e non vogliamo che il filtro venga rovinato dalle spore o da altre particelle organiche, peraltro perfettamente sane, che potrebbero appiccicarsi alle molecole di carbone andando a promuovere la formazione di muffe, può essere più conveniente un filtro puramente artificiale e standard.
Il fattore più importante è cambiare il filtro regolarmente, controllare la qualità dell’aria, aprendo i finestrini quando siamo in una zona pulita, evitando quando siamo nel traffico. In coda, può essere utile anche scegliere la presa d’aria interna (ricircolo) piuttosto che continuare a incamerare aria inquinata. Un filtro può essere usurato anche prima della scadenza, se lo inquiniamo troppo!
Conclusione
Viaggi in città o in campagna? Traffico urbano o scampagnata? le modalità di utilizzo della macchina determinano direttamente la scelta del filtro abitacolo migliore, sia esso standard o a carboni attivi, filtro Hepa o meno. L’importante è cambiarlo per tempo, cercando di evitare l’aria troppo inquinata.
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